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Agnese è la mia meravigliosa bambina, nata il 28 marzo 1993 a Roma, all'Ospedale San Giovanni. E' nata a 24 settimane e 2 giorni di gestazione. Pesava 650 gr. e, con il calo fisiologico, è scesa sino al limite di 530 gr. E' nata con tanto anticipo "grazie" a una lacerazione della placenta di cui non si è riuscito a comprendere la causa. Io, scherzando, le dico sempre che aveva solo tanta voglia di uscire fuori e giocare con la sua sorellina Elisa, che allora aveva solo due anni.... Probabilmente sono state "miracolose" le fiale di Bentelan che i medici sono riusciti a somministrarmi, nei due giorni trascorsi in sala travaglio, con le doglie in atto, la Vasosuprina, i monitoraggi costanti e la disperazione di pensare che fosse la fine di un'attesa bellissima...
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E invece Agnese è nata, piccolissima e bellissima.... Ricordo la perfezione del suo minuscolo corpicino, quel suo arrabbiato "pigolare", più che piangere... Ma era vitale, estremamente vitale per la sua prematurità. I meravigliosi medici e le infermiere (le "zie" di Agnese) della neonatologia del San Giovanni si prodigarono immediatamente per darle tutte le cure del caso, per somministrarle il Surfactant, un medicinale che allora era abbastanza nuovo e che le avrebbe potenziato la capacità respiratoria. Ma fecero anche ben altro: le diedero il loro affetto, che crebbe man mano che cresceva Agnese. Agnese fu da subito la beniamina del reparto. Rimase intubata per tredici giorni: il Sabato santo, ricordo, piansi di gioia e di incredulità nel sentire che erano riusciti a stubarla (dopo 2 tentativi falliti) e che aveva preso due gocce di latte! Agnese è rimasta in ospedale per quasi 5 mesi. E' venuta a casa il 26 agosto. Ha avuto i suoi momenti di crisi, ha subito 5 trasfusioni, ma non ha avuto mai bisogno di interventi chirurgici, non ha avuto problemi particolari. Il suo più grosso problema è stato a livello respiratorio, essendo affetta da una broncodisplasia molto pronunciata che, però, si è risolta senza lasciarle alcun strascico al compimento del primo anno. Ricordo la prima volta che la accarezzai: le sfiorai la manina e lei mi strinse il dito. La sua manina stretta attorno al mio medio, era grande quanto una mia falange. Ricordo quando "le zie" le fecero il primo bagnetto nel "fagiolo" dove tenevano gli strumenti chirurgici. Ricordo il pannolino che "le zie" dovevano ritagliare per farlo diventare della sua misura. Ricordo il ciuccio fatto con il tappo del biberon. Agnese, per esempio, anche fuori dall'ospedale non ne voleva altri. Ricordo la tensione e la paura ogni volta che un medico nuovo si chinava su di lei. Ricordo la sensazione di trovarla, al mattino, "lievitata" rispetto alla sera precedente (e infatti la dottoressa puntualmente confermava: "30 gr in più!". Cosa sono 30 grammi? Solo la mamma di un prematuro sa quanto sono importanti. Ricordo tante cose. Tante persone che mi hanno aiutato e confortato. E' stato difficile, a volte terribile, a volte meraviglioso. Ma è stato ugualmente bello. Oggi Agnese è una stupenda bambina che frequenta la quarta elementare, ama il nuoto e la corsa, è simpatica, un pò pestifera, un po' viziata, ma accattivante con tutti. Tutti le vogliono bene e a tutti vuole bene. Si preoccupa di tutto e per tutti. E' sensibilissima e dolcissima. E affronta ogni piccola prova con un coraggio e una freddezza da adulta. Però è insicura nella scuola. Crede di non essere in grado, preferisce ritirarsi piuttosto che sbagliare. In questo periodo una simpatica e brava logopedista, Manuela, dopo aver valutato che le sue capacità cognitive sono tranquillamente nella norma, la sta aiutando a ritrovare proprio questa fiducia in se stessa, e a concentrarsi con maggior continuità. Io sono fiduciosa perchè Agnese, come tutti i prematuri, ha una marcia in più.
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Quest'anno, a scuola, per esempio, è diventata amica di una bimba che frequenta la prima elementare. Si sono conosciute al prescuola e Agnese, i primi tempi, mi parlava di questa bimba dicendomi che era sua amica, che piangeva con tutti e solo con lei stava buona, che voleva che solo lei la aiutasse e le stesse vicino. Poi, quasi con commozione per questa splendida amicizia, abbiamo scoperto, fra genitori, che anche questa bimba è una prematura, nata a 6 mesi di gestazione.... Io dico sempre ad Agnese che, quando prenderà coscienza della forza che ha dentro di lei, avrà compiuto un enorme balzo in avanti. Perchè io nella forza di Agnese ci credo, ci credo veramente. Perchè se un essere umano così piccolo lotta come ha lottato lei vuol dire che ha imparato a vivere. E a vincere. La mamma di Agnese. |