Giovanna Cavalletti – nota biografica

 

Romana, laureata in letterature moderne, Giovanna Cavalletti è consulente di comunicazione e copywriter. Negli ultimi anni ha dedicato gran parte del proprio lavoro alla comunicazione sociale, progettando campagne di informazione sui temi della prevenzione dell’AIDS, della donazione di organi, dell’assistenza ai bambini in ospedale, della lotta alla discriminazione, della solidarietà.

Moglie di un pediatra infettivologo impegnato nell’assistenza in Italia e all’estero dei bambini affetti da HIV-AIDS, ha organizzato con lui campi vacanza per bambini sieropositivi per HIV, insieme all’Associazione Archè e all’Ospedale Bambin Gesù di Roma.

In queste vacanze ha portato sempre i propri figli, anche piccolissimi, (Laura aveva appena 8 mesi quando è andata la prima volta) per poter dimostrare l’assenza assoluta di rischi di infezione nella normale convivenza tra bambini. Di queste esperienze ha realizzato un bel video, che è stato acquisito dalla Presidenza del Consiglio e trasmesso in numerose trasmissioni televisive, cui ha partecipato insieme a suo marito, così come in corsi di formazione per studenti e insegnanti, dibattiti e conferenze sul tema della non-discriminazione.

In questo campo Giovanna Cavalletti ha anche pubblicato il manuale "Come prenderti cura del tuo bambino sieropositivo per HIV", destinato ai genitori e a chi si occupa di questi piccoli malati, distribuito nei principali centri clinici italiani.

Della difficile vicenda della nascita prematura di Laura l’autrice ha voluto fornire testimonianza in molte occasioni, per essere d’aiuto alle tantissime mamme che si trovano a vivere esperienze simili (in Italia circa 1700 bambini nascono ogni anno con un peso inferiore ai 600 grammi, ma molti di più sono i bambini comunque prematuri), per dire loro come si può affrontare il proprio dramma con fiducia, cosa è bene e cosa si può fare per il proprio bambino, cosa si deve pretendere da medici e infermieri. Per dire loro "non siete sole, c’è chi come voi ha vissuto questa dolorosa esperienza e ne è uscito bene".

Alcune parti del suo libro sono state già utilizzate per corsi di formazione per operatori delle terapie intensive, perchè si arricchiscano di una capacità nuova, loro che già si adoperano per salvare la vita dei piccoli prematuri: quella di saper accogliere i genitori nelle terapie intensive, considerando questo come parte della cura, aiutandoli a superare la paura delle strumentazioni e ad avvicinarsi al figlio in incubatrice, a stabilire una relazione d’amore con lui, per "ricucire lo strappo" accaduto, in un circuito "mani-cuore-mente" prezioso per la crescita e lo sviluppo neuropsichico del piccolo prematuro.

Laura è oggi una bellissima bambina bionda dagli occhi azzurri, sana, vivace, felice. Ha tre fratelli più grandi, che l’adorano.