MARTINA


Nasce a Palermo il 25 novembre 1995 doveva venire al mondo a marzo….a metà marzo….erano già 2 giorni che avevo contrazioni (oltre che 3 minacce d'aborto, mai curate… ) e il medico continuava a dirmi che era normale che l'utero facesse dei movimenti…anche se io continuavo a ripetere che avevo dolori molto forti….., e per farmi rilassare mi consigliò di fare un bel bagno caldo…….. non l'avessi mai fatto!!!!!


Fu proprio quel bagno che secondo me diede l'avvio a qualcosa a cui non si sarebbe più potuto rimediare……
La stessa notte ebbi dolori fortissimi….. andai in bagno e vidi tanto sangue…a cui in parte ero abituata, avendo avuto tante minacce….ma mi spaventai moltissimo……..

Decidemmo di andare in ospedale, ma prima chiamammo il medico, che, naturalmente arrivò col suo comodo!!!! Erano le tre di notte, e aspettai il medico fino alle nove del mattino…… orario in cui entrai in ospedale…. Mi visitarono e decisero che non potevo avere dolori, ero solo una "ragazzina"(avevo solo 21 anni) giovane e inesperta (ma xchè, esiste l'esperienza nel fare un figlio???) in preda al panico per qualche doloretto…..

Sono stata depositata in un letto con preciso ordine di non alzarmi…..ma ero sola, xchè in quell'ospedale nessun parente può stare accanto alle pazienti, e non c'era nemmeno personale sufficiente per le sale operatorie, figurarsi per accudire una "ragazzina isterica"… insomma alla mia domanda di avere dell'acqua mi sentii rispondere che se volevo dell'acqua potevo alzarmi e prendermela da sola…….

I dolori si facevano sempre + forti e sempre + vicini….. avevo le doglie ogni 5 minuti….. nessuno se ne rendeva conto ed intanto era già pomeriggio….. mi fecero una ecografia, da cui non si vide nulla……. Ma il tempo continuava a trascorrere…e con lui diminuivano le possibilità per mia figlia di una vita normale…….

Giunti a sera un'infermiera vedendo che non resistevo + dal dolore, mi visitò rendendosi conto che avevo una dilatazione di quattro centimetri ……..fu allora che mi attaccarono ad una flebo di Miolene alla massima velocità, pensando di recuperare a tutto……., ma non è che risolsero molto a parte procurarmi una terribile tachicardia…., continuavo a suonare il campanello,ma l'unica risposta che ottenni fu quella di fare "arrabbiare" un infermiere che decise allora di allontanare il mio letto dal muro e quindi da quel campanello per lui tanto fastidioso……

Il dolore era sempre più forte e fu a quel punto che decisi di alzarmi dal letto per andare verso il telefono pubblico per chiamare mio marito e i carabinieri…..che prontamente arrivarono (solo che i carabinieri entrarono dal cancello dell'ospedale, mio marito dovette scavalcare visto che il regolamento dell'ospedale non prevedeva visite a quella tarda ora!!!!!) e parlarono sia con me e mio marito sia con i medici…. Dissero anche che se avessi avuto altro bisogno sarebbero tornati…….(peccato che quando decidemmo di sporgere denuncia, dopo 4 mesi, venimmo a sapere che i carabinieri non erano MAI stati in quell'ospedale quella notte, non avevano MAI ricevuto nessuna richiesta di intervento e non avevano MAI fatto nessun intervento!!!) ed andarono via, seguiti a ruota da mio marito, dato che in quell'ospedale, chissà per quale motivo nessun parente per nessun motivo può stare accanto alle ricoverate, neanche in casi gravi come quello mio……

Si fece così mezzanotte circa…… ruppi le acque e devo dire che mi attaccai letteralmente al famoso campanello….. ricevetti allora la visita dello stesso infermiere che, molto "gentilmente" mi disse che se ero incontinente quello non era un suo problema e mi tirò letteralmente sul letto un pannolone .

I dolori aumentavano sempre di più…… fino a che alle 4 circa venne chiamato mio marito, che prontamente arrivò in compagnia dei miei genitori…..mi trovarono in un lago di sangue, da sola in camera…….. c'era una partita in tv e si vede che era tanto importante da non accorgersi che c'era una donna in procinto di partorire…….

A quel punto arrivarono i medici, una dottoressa che tutto faceva tranne che tranquillizzarmi……. Arrivò al punto di dirmi che era inutile che mi agitassi, visto che tanto ormai la bambina era morta (si fu questo il modo in cui venni a sapere che la creatura che c'era dentro di me era una bambina…) e tutto questo senza neppure fare un'eco di controllo, si vede che la dottoressa  doveva essere davvero "molto brava"; Di fare un cesareo chiarmente non se ne parlava…….. , non ne valeva la pena, tanto la piccola era morta probabilmente e se fosse per caso stata ancora viva, non lo sarebbe stata per molto.

Martina viene alla luce alle sette del mattino in un freddo corridoio, visto che a quel punto non avevano neanche avuto il tempo di portarmi in sala parto, e l'unico rimorso che ho è quello di non averla guardata in quel momento, quando veniva al mondo………

La portarono subito via e mi trasportarono solo allora in sala parto per praticarmi il raschiamento (necessario dopo un parto prematuro come il mio) anche questo effettuato in maniera che oserei definire "poco civile" dal momento che lo fecero senza anestesia (forse per farmi godere ancora qualche minuto di lancinante dolore) e tutto perché erano le sette del mattino, orario di cambio di turno e l'anestesista era un "tantino" in ritardo……….

Nel frattempo un'infermiera si recò nella sala d'aspetto dove quasi terrorizzati attendevano mio marito e i miei genitori, che a quel punto avevano preteso ed ottenuto di stare lì, uscì dalla porta enumerando un tal articolo di una tale legge, secondo la quale Martina era effettivamente un aborto, e quindi in teoria, non avevano neanche l'obbligo di rianimarla (dovevamo anche dirgli grazie se lo facevano) mio marito chiese come stavo io e se la bambina era ancora viva, per poterla almeno vedere, e gli fu detto che si, era ancora viva, ma era comunque un aborto a tutti gli effetti, essendo nata sotto la 26ma settimana.

La fortuna di Martina fu quella di scontrarsi con una neonatologa che ha creduto in lei, che ha tentato il tutto per tutto per salvarla e ci è fortunatamente riuscita.

Intanto io ero ancora in quel corridoio di fronte la sala parto, chiedendo a chiunque passasse notizie della piccola, ma nessuno sapeva o voleva dirmi nulla: erano tutti appena arrivati! Solo dopo circa un paio d'ore mio marito mi portò notizie della piccina; era davvero piccola, meno di 600 grammi per una lunghezza di 33 centimetri, ma disse anche che i medici gli dissero che probabilmente non avrebbe superato le 12 ore.

Per tutto quel giorno non mangiai, non avevo né la forza né la voglia…… ingoiai soltanto 4 pillole di cui chiesi spiegazioni, e mi venne risposto soltanto che "si DOVEVANO" prendere (seppi dopo che si trattava di pillole per far scomparire la montata lattea); vidi la bambina al pomeriggio, durante l'orario delle visite, era piccola, aveva le dimensioni esatte di una barbie, ma era completamente formata: aveva le manine ed i piedini talmente piccoli che faceva una tenerezza infinita vedere come era aggrappata a uno dei tanti tubicini che le attraversavano il corpicino……era completamente formata, solo una cosa mancava all'appello: non c'erano le orecchie ( si sarebbero formate col tempo), al loro posto solo due piccoli buchini!!!

Il giorno dopo firmai per le dimissioni volontarie e da lì cominciò un calvario lungo quattro mesi tra casa e ospedale, iniziammo subito anche a scontrarci con la burocrazia, in ospedale per esempio mancavano i sondini per alimentarla e quindi i pochi che c'erano venivano sterilizzati e riutilizzati, una volta addirittura siamo dovuti ricorrere alla minaccia di chiamare i carabinieri per far arrivare il sangue necessario per le trasfusioni, visto che era di venerdì e si sarebbe dovuto aspettare fino al lunedì, molti infermieri erano trimestrali e spesso non sapevano nemmeno cosa o come fare con questi minuscoli esserini……

Martina cresceva poco ma cresceva, esultavamo ad ogni grammo guadagnato, addirittura venne estubata dopo solo un mese, visto che i suoi polmoni facevano forza contro la macchina dell'ossigeno, ma i problemi veramente grossi stavano dietro l'angolo! Verso metà dicembre ci venne comunicato che durante il parto a causa del passaggio del suo cranio ancora non formato (e pensare che sarebbe bastato un cesareo per evitare o comunque limitare sicuramente i danni!!!!!) si era verificata una emorragia cerebrale e che un granellino di sangue era andato ad otturare un canale che serve per far defluire il liquor cerebrale che attutisce il cervello: IDROCEFALO, in pratica la sua testina comincia a crescere in maniera sproporzionata, e quell'accumulo di liquido dentro la sua testina minacciava di danneggiare irreparabilmente il cervello.

Martina nel frattempo veniva sottoposta quasi quotidianamente a vari piccoli interventi (anche infilare un tubicino dentro quel corpo così piccolo era da definirsi "intervento") e ci chiesero l'autorizzazione a registrare videocassette per l'università, videocassette che non abbiamo mai visto…..

A Palermo tentarono di curare l'idrocefalo con dei farmaci diuretici, ma senza risultati e ad un certo punto i medici ci pongono di fronte ad una scelta: aspettare la fine di tutto o tentare un intervento, ma con gravissimi rischi…..decidiamo di andare avanti, ma anche questa volta la fortuna assiste Martina: un medico ci "confessa" che questo tipo di intervento a Palermo era davvero un tentativo, in quanto pochissime volte effettuato, ma che a Milano all'ospedale Niguarda esisteva il centro specializzato per la cura dell'idrocefalo, e così tramite la protezione civile, il 9 gennaio io e Manlio ci ritrovammo a Milano con un paio di jeans e due maglioni a testa.

Un mondo nuovo: gentilezza, cortesia, nessun limite di orario per stare con la bambina, che a Palermo potevamo vedere solo per un'ora al giorno, addirittura il primario dell'ospedale ci ha trovato un alloggio per quei mesi, musica nel reparto, marsupio-terapia…….ho anche potuto toccare la piccola, finalmente, insomma tutto quello che doveva essere normale ci è sembrato fantastico!!!!

La trovano piena di piaghe (a Palermo le mettevano l'olio per non farle squamare la pelle, e quest'olio le apriva delle ferite che friggevano), ma tutto sommato stava abbastanza bene per quello che aveva passato…ancora oggi non si spiegano cosa gli è passato per la testa e perché non l'hanno fatta nascere con un normalissimo e banalissimo taglio cesareo, visto che in Sicilia abbiamo una delle percentuali più alte di parti cesarei quasi immotivati…..

Martina il 17 gennaio subisce un intervento di 9 ore alla testa, per il posizionamento di una valvolina e di un cateterino che dalla testa scende sottopelle fino all'inguine con lo scopo di drenare quel liquido che le comprimeva il cervello, penso che quelle siano state le peggiori 9 ore della mia vita!!!

Supera brillantemente l'intervento e si estuba praticamente da sola la sera stessa (che forza che aveva così piccola), il giorno dopo già sorrideva come tutti i bambini di un paio di mesi, che tenerezza che faceva……penso che quei sorrisi rimarranno sempre dentro di me……

Tenta di lasciarci almeno un paio di volte, ma la sua solita fortuna l'assiste e il 20 febbraio subisce un intervento agli occhi, per il troppo ossigeno correva il rischio di diventare cieca, ma lei è forte, pesa solo 1,800 kg, ma supera anche questa……..

Martina esce dall'ospedale il 2 marzo 1996, al peso di 2,300 kg dopo quasi 4 mesi di ricovero e la diagnosi è terribile: non parlerà mai, non camminerà mai, non potrà mai muoversi dal collo in giù, non potrà mai capire quello che le accade intorno………. ma per fortuna la sera stessa del nostro rientro a casa capimmo che non sarebbe stato così:la vedemmo girare la testa mentre stava distesa nella sua carrozzina……

I primi mesi furono terribili, non riusciva nemmeno ad alimentarsi, rimetteva ad ogni poppata, ci metteva anche 2 ore per bere 40 grammi di latte…..ma eravamo felici che fosse con noi!!!!

Martina 1 anno e mezzo
Martina 2 anni

I piccoli passetti che ogni giorno faceva per andare avanti, erano per noi che l'avevamo vista in situazioni ben peggiori dei progressi enormi, anche se ad 1 anno pesava solo 6 chili e non era in grado di stare seduta da sola.

La sua vita e la nostra fino ad ora (e purtroppo sarà sempre così) è stata costellata da fisioterapia, psicomotricità, nuoto, ma oggi Martina non è come sarebbe dovuta essere, non cammina questo è vero, ma parla, capisce, fa dei passetti tenuta per le mani, sta seduta da sola, guarda la tv, gioca con le due sorelline che abbiamo deciso di regalarle negli anni…..

Martina Gennaio 2002


La sua storia non è ancora finita, ma noi la scriveremo con lei, seguendola passo dopo passo per ogni suo piccolo progresso, perché ce ne saranno ancora tanti……..

Questa e' la nostra storia......

Sandra, Manlio, Martina, Chiara e Laura